lunedì 11 giugno 2012

L'arte (h)a peso

Sabato scorso dallo storico mercato di Campo dei Fiori a Roma è partita l'iniziativa "L'arte (h)a peso: per ridare peso all'arte", un coro di vibrante proposta che nasce dalle corde (vocali e non solo) di Giua, Armando Corsi e Pier Mario Giovannone.  Ne ho approfittato per scendere in piazza anch'io per testare la Sony NEX-FS100 in un utilizzo a mano e news-style.
Ecco i nostri frutti:



Ed ecco le mie considerazioni tecniche sulla FS100...
Il sensore conferma le ottime impressioni date fin qui: latitudine di posa ampia, assenza quasi totale di disturbi fastidiosi come l'effetto Moiré. L'AVCHD si sta rivelando al di sopra delle mie aspettative: ha una compressione molto efficiente che consente di risparmiare spazio sulle memorie, ma anche di effettuare correzioni in postproduzione senza spappolare l'immagine; ok, non è 4:2:2, ma mi sembra un ottimo compromesso da prendere in considerazione, soprattutto per applicazioni documentaristiche quando diventa complicato viaggiare con tonnellate di hard disk al seguito. L'ottica fornita in kit con la camera (nella versione FS100EK) non è particolarmente luminosa, ma per un utilizzo a mano si fa apprezzare per lo stabilizzatore di cui è dotata; la ghiera dello zoom potrebbe essere più fluida.
La loupe è sicuramente un valido aiuto per mettere a fuoco anche in situazione di forte luminosità, ma risulta un attrezzo un po' ingombrante da escludere quando si voglia passare rapidamente, per esigenze di movimento, ad utilizzare l'LCD "nudo". Il limite più grave è quando si ha bisogno di effettuare riprese con la camera in alto, sopra l'altezza della propria testa, perché il viewfinder risulta ostruito dal corpo macchina: mi sembra impossibile che nessuno dei progettisti ci abbia pensato (tanto più che la nuova FS700 presenta lo stesso problema), quindi la scelta di posizionare al centro della camera l'LCD avrà le sue ragioni, ma è comunque una limitazione pesante. L'altra cosa che dal punto di vista ergonomico si poteva fare decisamente meglio è l'impugnatura laterale: ottimo il fatto di poter cambiare l'inclinazione, ma per farlo bisogna svitare e riavvitare; Sony aveva in casa (vedi la impugnatura della EX1) soluzioni più rapide, ma probabilmente si è voluto strizzare l'occhio alle Red e al principio della modularità. In conclusione, credo che sia un camcorder validissimo dal punto di vista qualitativo, ma con diverse pecche dal punto di vista dell'ergonomia.

Grazie mille a Giua, Armando e Pier Mario per la bella e provocante mattinata passata insieme. Alla prossima!