Sembra sempre più vicina la fine del nastro come supporto di memorizzazione, a favore di memorie a stato solido che consentono di evitare drop-out e, soprattutto, di velocizzare il processo di postproduzione eliminando dal vocabolario la parola “acquisizione”. Al momento le capacità raggiunte dalle schede SD sono ancora limitate e richiedono l’utilizzo di rapporti di compressione video elevati, ma questo problema è destinato a diminuire rapidamente con il passare dei mesi. La scelta del formato Mpeg4 (ricordo che l’HDV utilizza invece l’Mpeg2) è legata alle migliori performances in termini di compressione, ma lascia qualche dubbio per quanto riguarda l’editabilità delle sequenze. In campo professionale, la speranza è che aumentando le capacità dei supporti di memorizzazione diventi sempre meno necessario ricorrere a codec con rapporti di compressione così elevati (e in prospettiva la Panasonic AG-HVX200 con le sue costose P2 sembra aver fatto la scelta più azzeccata).
In conclusione: il mercato dell’Alta Definizione continua ad arricchirsi ed insieme a complicarsi all’uscita di ogni nuovo modello. Siamo evidentemente in una fase ancora sperimentale, per cui ogni nuovo prodotto apre una nuova via, accrescendo i dubbi degli utenti e i problemi di compatibilità e di rapido “invecchiamento” delle soluzioni adottate. Quanto ci vorrà ancora perché il mercato si stabilizzi?
PS: su Videomakers.net trovate il resoconto dell'HD-Day, tenutosi il 28-29 novembre 2005. Sono state messe a confronto le principali attuali "regine" dell'HD low cost: Panasonic AG-HVX200E, Sony HVR-Z1, Canon XL-H1 e JVC GY-HD100E.
1 commento:
Sono pienamente d'accordo con te, caro Marco.
L'unica domanda che mi resta su questo tema è: quanto ci vorrà prima che finisca questa fase di migrazione?
Io comincio ad essere veramente impaziente.
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