Numerosi i punti toccati, ma quello che mi è risultato più interessante è stato l'invito del Prof. Marco Maria Gazzano a non fossilizzarsi solo sulle tipologie tradizionali di cinema (lungometraggio e cortometraggio), nel nome di una presunta "magia della proiezione in sala", ma ad approfondire lo studio dei nuovi canali di comunicazione quali internet, videofonini, installazioni video nelle metropolitane, ecc.
In chiusura, Carla Tatò ha ripreso questo invito, sollecitando i registi ad una maggiore libertà creativa: "Non fermatevi a pensare che ci deve essere il soggetto, che poi diventa la sceneggiatura ed infine il film. Ci vuole la capacità di un grande visionario, una capacità di fascino straordinaria. Il cinema indipendente non può essere solo un fatto produttivo! (...) Gli attori sono quelli che fanno esplodere la vostra opera, voi però dovete saperli conquistare!"
PS: su Shortvillage trovate ulteriori dettagli sulla prima parte dell'incontro, in particolare per quanto concerne gli interventi di Giuseppe Piccioni, del Prof. Gazzano e di alcuni giovani filmmakers che hanno preso parte al dibattito (Davide Marengo, Giorgio Croce Nanni, Daniele Lunghini e Alberto Gelpi).
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