"La tecnologia ormai è diventata velocissima nella sua evoluzione, ci ha impregnati di un'ansia di velocità che ci lascia in fondo ignoranti. Neverland vuol essere la possibilità di trovare il tempo per tornare a casa leggermente meno ignoranti", parola di Enzo Aronica, curatore di Neverland, una tre giorni romana di dibattiti, lezioni e proiezioni sul digitale. Si è partiti oggi pomeriggio con un incontro dal titolo "Light digital - Low cost": sul palco il prof. Zagarrio e i registi Federico Greco, Tino Franco e Lorenzo Bianchini; la sala è piena nonostante il diluvio e lo sciopero generale che hanno bloccato la capitale. Emerge il problema della distribuzione dei film : il cinema di genere a volte può essere un aiuto per trovare una distribuzione (Bianchini è al terzo film horror), ma il cammino è comunque denso di ostacoli. Il digitale conquista man mano terreno nelle produzioni, ma la pellicola resta favorita da una burocrazia che fatica ad adeguarsi ai tempi, per cui vidigrafare i film (con i costi aggiuntivi che comporta) sembra ancora la strada migliore per ottenere il giusto riconoscimento. Anche dare una nazionalità alla propria opera, requisito fondamentale perché possa andare nelle sale, può generare problemi di tipo sindacale se si è preferita una troupe "leggera" ad un cast tecnico composto in modo tradizionale.
Insomma: la strada è appena cominciata e c'è molto lavoro da fare, speriamo che iniziative come questa e l'intraprendenza dimostrata dai filmmakers contribuiscano a sbloccare la situazione.
venerdì 25 novembre 2005
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